31 Gennaio 2009: Passo San Marco

Pubblicato: 03 Feb 2009 in Report Osservativi
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Premessa
L’astinenza era veramente tanta.

Antefatto
La settimana dell’astrofilo mediamente impegnato nella sua normale vita privata/lavorativa si svolge generalmente in questa maniera:

Lunedi, martedi e mercoledì: speriamo vivamente che debba piovere. Cumulonembi, temporali, tempeste tropicali, uragani e trombe d’aria. Tutto quello che deve cadere dal cielo…che cada durante questi giorni che “aprono” la settimana osservativa, a ridosso della Luna Nuova. Per inciso la “settimana osservativa”, quando non siamo in ferie, dura uno, al massimo due giorni. E, per inciso, l’astrofilo considera “giorno” quello che comunemente per una persona normale è la notte, quel periodo in cui è tutto buio e bisogna accendere le luci.

Sunto: In periodo di Luna Nuova l’astrofilo medio incrocia le dita, ha gli occhi indipendenti -di cui uno guarda sempre del cielo le condizioni metereologiche-, inventa scuse puerili e chiaramente campate in aria e con gli amici si dichiara latitante per via di improvvisi spasmi intestinali e con la compagna di vita diventa enormemente disponibile, accondiscendente, carezzevole. Fino alla sera prima del VENERDI: quel giorno si trasformerà nel mitico countdown per caricare tutto in macchina e andare per cieli bui.

L’accaduto
E arrivò il 30 Gennaio, venerdì sul calendario.
I precedenti giorni mercoledì e giovedi erano incoraggianti ma non così tanto: le previsioni metereologiche altamente instabili non lasciavano sperare nulla di buono per i poveri astrofili che abitano al nord: tutto il nord italia sarebbe stato coperto da nubi stratificate di media quota. Delirio. Anche questa lunazione persa…
Ma il venerdì alle 13.00 il cielo era terso, decisamente terso!

Senza farla troppo lunga la decisione in extremis è stata partire!

Destinazione: Passo San Marco, a 1900mslm nelle Alpi bergamasche.

Una rapida telefonata a kappotto e prendiamo appuntamento per salire in quota, dove avremmo dovuto lasciare la fitta nebbia che nel frattempo era scesa da Milano a Brescia.
Pian piano che si saliva di altitudine il cielo si mostrava sempre più generoso e la situazione incoraggiante: niente neve sulle strade.

Ma arrivati a un pelo dalla destinazione troviamo gli ultimi tornanti che portano al Passo ricoperti di lastre di ghiaccio. Altro che neve…
Dobbiamo rinunciare ai 1900.

Poco male, ci buttiamo in una stradina che porta a Località “Madonna delle Nevi”.
Troviamo una piazzetta a bordo strada che ci preclude parecchio orizzonte.

La finestra di cielo a disposizione andava da Nord a Sud e da 30-40° dall’orizzonte allo Zenit. Però era abbastanza buia.

Costellazioni visibili (interessanti) ?

Gemelli
Cancro
Leone
Vergine
e parte dell’Orsa Maggiore

Montiamo la strumentazione con la calma necessaria a far dilatare il più possibile le nostre pupille e con la voglia di incominciare a raccogliere la debole luce del Profondo Cielo con i nostri occhi.

Il poco orizzonte disponibile mi ha spinto a osservare tutto ciò che passava verso il meridiano. Avrei potuto scendere subito nel cuore del Leone ma non ho voluto accelerare.

Obiettivo: Gemelli
M35 e 2158 sono già tramontati dietro la montagna. E’ un peccato.
Poco male perchè grazie a un’occhiata approfondita al Pocket Sky Atlas scopro che nella costellazione zodiacale ci sono parecchi oggettini, in prevalenza Ammassi aperti e Nebulose planetarie.

NGC 2304

NGC 2304

Incomincio da NGC2304, un ammasso aperto a W di Gamma Geminorum.
Piccolo, formato da deboli stelle e concentrate.
A 88x bisogna prestare attenzione per trovarlo. Grazie a un 9mm che produce 170x finalmente l’ammassino si spappola e rivela tutta la sua natura. Con 220x del Nagler 7 la visione e veramente appagante.

Comincio la serata con un NGC, osservato per “dovere di osservazione” e mi stupisco perchè è molto bello!

NGC 2266

NGC 2266

Proseguo con un altro ammasso aperto: il 2266 a nord di Epsilon Gem.
L’ammasso è piuttosto grande (6 primi d’arco) e già con 88x sembra di vedere una “stella”. L’ammasso di stelle, infatti sembra proprio il disegno di una stella. Tre componenti luminose spiccano.

Si continua: NGC 2392, ovvero Eskimo.

NGC 2392 by Allar Saviauk

NGC 2392 by Allar Saviauk

Tra le più belle planetarie del cielo, l’Eskimo è sempre facile da trovare, anche a medi ingrandimenti.
Si va direttamente a 220x. Senza pietà. E’ luminosa. Mostra chiaroscuri al suo interno ma non ancora definiti. Strano, c’è un bel seeing.

Un occhio al nuovo filtro OIII ed eccolo montato sull’oculare. Ora salta fuori la parte centrale della nebulosa, evidentissima. Mostra una forma vagamente triangolare. E qualche chiaro-scuro non identificato.
La centrale è il faro di sempre, un pelo attenuata dal filtro.

Sale la voglia di scoprire altre planetarie.

NGC 2371-2

NGC 2371-2

E’ la volta di NGC 2371-2, indicata sul Pocket Sky Atlas a sud di Castore.
Con grande sorpresa già a 120x mostra sfumature e dettagli! Un archetto a forma di C rovesciata con un rigonfiamento a metà della curva. Con un ingrandimento di 220x diventa una nebulosa bipolare. Due concentrazioni N e S con una sfera debole che le unisce. Sembra intravedersi la stella centrale. Strano: è di 14ma. Forse è merito del buonissimo seeing della nottata.

Ora è la volta di una PK. In particolare della 205, indicata come la “Medusa Nebula”.

PK 205+14.1

PK 205+14.1

E’ indicata sull’atlante a metà strada tra i Gemelli e il Cane Minore. Grazie al Taki riesco a puntare seguendo con attenzione le stelle visibili nel cercatore 8×50.
Provo i vari oculari. Ma niente. Solo stelle. Mi aspetto, allora, un oggetto piccolo, molto piccolo. Ci riproverò per un quarto d’ora abbondante, ma invano. L’indomani scoprirò che la planetaria è di ben 10′ di diametro. Per intenderci la grandissima M27 è grande solo 7′. Ed è compatta. Questa PK205, invece, ha un aspetto filamentoso, di una medusa, per l’appunto. Insomma, anzichè ingrandire, avrei dovuto diminuire gli ingrandimenti…

Per fortuna l’ammasso aperto NGC 2355 lì vicino non mi fa rimanere a mani vuote nella zona.

NGC 2355

NGC 2355

Piuttosto ricco di stelle di varia luminosità è anche piuttosto grande di dimension angolari.

Dopo aver perso un po’ di tempo mi sposto sul luminosissimo M67, che da tempo non vedevo. Ammasso aperto nel Cancro, probabilmente più bello di M44 (il Presepe) perchè più piccolo e concentrato.

M67 by Topi Heinänen

M67 by Topi Heinänen

Già il Nagler 13 (120x) basta e avanza per riempire tutto il campo. Nel campo spiccano 2 stelle luminose.

Si va più giù. Tra M67 e la testa dell’Idra c’è una planetaria: la PK219+31.1.

PK 219+31.1

PK 219+31.1

Anche qui una decina di minuti è volato via. Niente. Troppo debole: ha una magnitudine per secondo d’arco di 26.9…

Completata la zona (un po’ amaramente) si passa finalmente al Leone.

NGC 2903

NGC 2903

Si punta subito la NGC 2903: la più bella galassia, forse, della costellazione del Leone.
Non è la prima volta che finisce nell’oculare del mio 12″. Ma questa volta sembra speciale.
Gia a 88x, con il Nagler 17, è notevole, luminosa. Evidenzia un nucleo corposo e un bulge pronunciato.
Tutto ciò è esaltato a 220x, con il Nagler 7: il nucleo diventa quasi stellare e vi è un accenno di braccia proprio come si intravede nella figura di sopra. Un incanto.

NGC 2964 e 2968

NGC 2964 e 2968

E adesso due galassiette che prendono la sigla NGC 2964 e 2968.
La più luminosa mostra un nucleo stellare in distolta. Ha una forma tondeggiante e sembra che mostri appena due bracci piccoli. La debole rimane un piccolo batuffolo concentrato.
Aumentando l’ingrandimento a 170x con il Nagler 9 i due oggetti deboli perdono in luminosità e anche in dettaglio.

M65 M66 e NGC3628

M65 M66 e NGC3628

Il tripletto formato da M65, M66 e NGC 3628 è il solito, grande tripletto. Probabilmente la più bella è anche la più debole: vista di taglio la 3628 mostra anche la barra centrale, diafana.

Uno sguardo veloce alla “strana coppia”, formata da una planetaria e una galassia: M97 e M108 (la Gufo e la Surf) nell’Orsa Maggiore. Questa volta i due occhioni del gufo non erano visibili. Solo una delicata lacuna centrale. Non ho provato con l’OIII per passare subito dopo a M108, microdettagliata all’interno e con la stella sul bordo che non tradisce mai.

Arrivate le 3 di notte si passa agli oggetti finali della sessione osservativa. Serata non tanto fredda e per niente umida: -5.5 gradi.

M51 è sempre La Regina.

M51 e NGC5195

L’oggetto è enorme nella torretta binoculare che sviluppa circa 200x. Rispetto al confronto in mono con l’8.8 Meade UWA di Kappotto (circa gli stessi ingrandimenti) il contrasto dei dettagli nella galassia con il fondo cielo è notevole, perchè quest’ultimo è scurito dalle lenti e dai prismi del sistema binoculare e la galassia salta fuori con prepotenza. Nucleo pronunciato, il ponte di materia è invisibile sia in bino che in mono. Una visione da urlo, sembrano intuirsi anche chiaroscuri all’interno dei bracci.

M101 è il penultimo oggetto. Della Pinwheel non si vede granchè. Un braccio accennato con un nodulo ben presente e il nucleo erano gli unici dettagli presenti in questa galassia vista di piatto.

Per chiudere la nottata, alle 3.30, ecco l’ottetto di Markarian. Tutte le 8 galassie presenti. 🙂 Molto carino.

Rimane il rammarico di aver chiuso presto la sessione osservativa. La Vergine era lì che scalpitava, oltre al Leone guardato veramente in parte.
Ci rifaremo nella prossima Luna Nuova…….si…………..forse……………………..

commenti
  1. Vittorino ha detto:

    MI raccomando non venire al giovà :((

    • Davide ha detto:

      Eh Vitto, non ci andava di rischiare per la troppa distanza (2,5 ore minimo) e c’era qualcuno che aspettava a casa… Grazie del commento!

  2. dani ha detto:

    Ciao, io osservo con il LightBridge 12 pollici da quasi un anno. Sul deep sky è una potenza, ma su oggetti piccoli e luminosi ho notato parecchia luce diffusa (anche con il Nagler 13mm). Questo mi incide negativamente sull’osservazione delle piccole nebulose planetarie come la Eskimo, tant’è che mi è difficile vedere dettagli. Nemmeno il filtro OIII mi risolve la situazione.

    • Davide ha detto:

      Ciao dani! Beh, luce diffusa a tal punto da non vedere dettagli ad alti ingrandimenti significa che ce n’è proprio tanta! Bisognerebbe partire da 0 e cercare la causa del problema. Che potrebbe essere il calore dell’occhio o del respiro che appanna l’oculare, oppure riflessi causati dal cattino annerimento della parte interna del tubo, o altro. Tuttavia la prima domanda che mi viene da farti è se percaso osservi vicino a fonti luminose dirette (lampioni). Puoi rispondermi qui: m27 @ volpetta.com. Ciao!

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