Archivio per febbraio, 2008

Appunti brevi: oculari

Pubblicato: 23 Feb 2008 in Recensioni

The MoonIn questa notte serena di Luna abbastanza piena (2 giorni dopo l’eclissi di nuvole..) era d’obbligo montare il dobson per una doverosa (quasi quasi attenta) rispolveratina agli oculari. Infatti finora sono stato preso dalla mania dei centimetri e dalla voglia di raccogliere luce..tralasciando un po’ l’aspetto della qualità dell’immagine fornita dai miei oculari su questa nuova configurazione newton a f/5.

Innanzi tutto è un vero piacere notare come, sostituito il tubo del focheggiatore con quello di un altro focheggiatore non usato (grazie Gigi!) sia lo Speers Waler 14mm che il Baader GEN II 18mm vadano finalmente a fuoco!

Poi la ritoccatina con la lima a maglia stretta da 2,50 euro (sempre al tubo portaoculari) è stata un toccasana per la fluidità di quel maledetto crayford standard Meade: ora va che è una meraviglia!!!! Si può perfino correggere dolcemente il fuoco! 😀

Veniamo agli oculi (prove fatte su Arturo allo zenit)

Meade UWA 8.8 s5000: sorpresa delle sorprese. niente coma! Rispetto agli altri oculari il coma è contenutissimo: sembra che Meade su Meade lavori bene!!! Di contro c’è un bel residuo cromatico su Arcturus (mag 0.16) a partire dai 65° (molto contenuto) per salire già ai 70° dove il colore comincia a essere evidente. Non vedo l’ora di provarlo su qualche deepsky!

Speers Waler 14mm T2: c’è poco da fare. 82 gradi di campo che anche su un f/5 rendono molto bene. Residuo cromatico inesistente su tutto il campo, tranne che al bordo appena visibile. Non credo di cambiare l’oculare da molti definito di fascia bassa. Avrà rifiniture interne non impeccabili, ma a meno che non mi alzi una mattina pensando al Nagler 13 sarà veramente dura trovare il suo sostituto. Curioso di provare il 14mm….

Burgess TMB 5: E’ stato molto piacevole notare che a 300x non c’era ombra di residuo cromatico, nè di coma evidente. AGGIORNAMENTO: Saturno a bordo-bordo campo mostra del residuo cromatico. C’è! 😀

Televue PL 32: immagine pulita, neutra. Classica dei buoni plossl. Oculare molto luminoso (un po’ strettini oramai i suoi 50° di campo apparente, ma sono io che mi sto abituando male :D). Comatizza, come è normale che sia, ai bordi. Ma nel complesso mi piace! AGGIORNAMENTO: riflesso fantasma sul barilotto di Arturo quando sta per entrare nel campo.

Baader GEN II 18mm: dura la vita per questo Konig puro da 60° di campo apparente quando si è circondati da oculari più larghi! Anche lui si comporta benino sull’ottica veloce del Lightbridge (per fortuna: non voglio venderlo…)

Vixen LVW 17: Pulito e luminoso. Comatizza anche lui, ma a partire dai 60°.

Un eclissi…di nuvole.

Pubblicato: 21 Feb 2008 in Report Osservativi

Eclipse

Niente da fare. Mappe, mappone…mappini dietro il collo! Altrochè!

NU-VO-LO-SO.

Posso solo consolarmi guardando la mia ultima fotina all’eclisse:

Eclipse 2007

E la valigetta degli oculazzi:

Valigetta oculozzi

Nottata umida: M101

Pubblicato: 16 Feb 2008 in Fotografia

L’ultima nottata mi ha visto, per la prima volta, raggiungere uno dei miei piccoli sogni del mio essere astrofilo.

Portare sul campo sia la strumentazione per la fotografia che quella per il visuale. Ho preso il dobson anche per quello: mentre l’autoguida si preoccupa di correggere i movimenti della montatura e cercare di far uscire foto accettabili, io mi diverto da matti osservando da uno specchio di 30cm.

Beh, come battesimo è andata…così così!

Sono riuscito a fare soltanto 6 scatti a una galassia di “grandi” dimensioni angolari apparenti. Parlo di M101, la Pinwheel.

Un oggetto di magnitudine 7.5, dimensioni angolari 28.8’x26.9′, galassia SBc vista di piatto, quindi all’osservazione visuale molto evanescente, proprio per il fatto che è vista di piatto. Difatti la magnitudine superficiale per arcmin è di 14.8, bassina.

Pinwheel Galaxy

Dati immagine:

6 x 600sec @ 800 iso AUTODARK
Canon EOS350D modificata Baader
Takahashi FS-60C con flattener dedicato
Autoguida con Magzero e 120/600

Il risultato è un po’ per divertimento.

Deepskystacker (allineamento e stacking)
Maxim DL (streching)
Photoshop (livelli, curve e colore)
L’orribile Neat Image (per ridurre il rumore delle poche pose).

Dopo soli sei scatti lo strumento di guida si è cominciato ad appannare troppo spesso e ne è uscito questo:

Quando non si insegue…

L’unico rammarico è quello di non aver potuto sommare più pose: il cielo era abbastanza buio allo zenit da arrivare a 10 minuti di posa a 800iso di sensibilità. Cosa insolita, da Cassano.

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Now playing: 2Pac – Picture Me Rollin’
via FoxyTunes

Un riassunto delle ultime due nottate a distanza ravvicinata l’una dall’altra.

Il cosone, si sa, venduto così com’è non è performante al massimo per la ricerca e l’osservazione degli oggetti del Cielo Profondo. E così, saltellando da un sito all’altro, chiedendo pareri agli amici proprietari di dobson mi sono fatto un’idea di quello che avrei dovuto fare per godermi appieno la libertà che offre una mappa stellare unita a un sistema di puntamento manuale con i controfiocchi.

Il Lightbridge 12″ è stato prontamente dotato di telrad, il magico puntatore stile HUD dei caccia che, unito a cartine del cielo con stampato proprio il telrad circle, offre una capacità di puntamento notevole, oltre che una precisione quasi certosina in accoppiata con un buon cercatore 8×50, il tutto ben collimato.

Il Lightbridge 12″ ora ha le sue belle bob’s knobs, per collimare comodo. E si collima davvero comodamente. E in fretta.

Il Lightbridge 12″ ha un cercatore 8×50, visione classica. Ho imparato che i cercatori con diagonale devono starmi lontano 200metri almeno.

Il Lightbridge 12″ ha un “sistema di contrappeso” ingegnosissimo (ah ah ah): una semplice cintura da sub con due pesi da 1kg permette un bilanciamento perfetto del tubo: con l’avvento del telrad, del cercatorone e di un qualsiasi oculare big-size tutto tendeva a cadere in avant, sfracellandosi sulla rocker box.

Il Lightbridge 12″ avrà appena possibile un nuovo focheggiatore.

Ma tutto questo ne è valso la pena?

Sembra di si. Il primo approccio con il cielo appena sufficente di Cassano delle Murge (BA) è stato veramente fruttuoso, oltre che molto divertente. Il Santo Reiseatlas, unito al telrad, mi ha permesso di osservare oggetti mai visti o per pigrizia o per altri motivi.

Eccone una piccola rassegna (gli oggetti puntati per la prima volta sono contrassegnati con ###):

  • M97: Nebulosa Gufo – finalmente luminosa. Occhi accennati. Contrastata nel Vixen LVW 17mm.
  • M108: Galassia Spirale SBc – Carina ma non entusiasmante. Nucleo evidente.
  • M109: Galassia Spirale Barrata SBbc – Nucleo facile, barra non percepibile.
  • NGC2841: Galassia Spirale SB – Nessuna nota di rilievo. ###
  • M81: Galassia Spirale SB – Luminosissima. Bulge prepotentemente visibile. Nucleo luminosissimo. Bracci invisibili.
  • M82: Galassia Irregolare Ir – Una delle più belle. Contrastata, luminosa, evidenti in visione distolta le bande di polveri centrali. Superba.
  • NGC3077: Galassia Spirale Sd – Piccola, evidente ma senza alcun tipo di dettaglio. Solo un bel bulge a testimoniare che è lì, che vorrebbe far parte del duetto M81/M82. ###
  • M102 (NGC5866): Galassia Spirale S0-a – Piccola ma estremamente visibile. Bulge pronunciato, molto carina. Visibili i due “baffetti” laterali e un piccolo dettaglio nel bulge. ###
  • M101: Galassia Spirale SBc – Enorme. Già vista ma mai così bene da Cassano. Bene si fa per dire, però. Nucleo evidente. Stellina nel bulge (11ma?). ###
  • M51 e NGC5095: Galassia Spirale SBc – Una Whirlpool fantastica in buone condizioni del cielo, quasi deludente con l’atmosfera umida. Tuttavia i nuclei delle due compagne sono sempre evidenti. Visibili (ma non così evidenti) l’evoluzione dei bracci della galassia madre. Due stelle al suo interno. Bellissima.
  • M94: Galassia Spirale Sbc – Sunflower. Molto, molto bella. Evidente il nucleo e il bulge. Si apprezza l’apertura della galassia verso l’osservatore e l’evoluzione principare dei bracci. Si capisce che stiamo guardando “il Girasole” (da Sunflower). ###
  • M92: Globulare in Her – Possente. Bellissimo. Compatto nel nucleo e ricco nella parte più esterna. Luminosissimo. Uno dei migliori. Per colpa di M13, globulare nella stessa costellazione, questo M92 viene talvolta messo in secondo piano. Ingiustamente. Il 12″ ne rende davvero giustizia.
  • NGC2903: Galassia Spirale SBbc – Strano che non si trovi nel catalogo Messier questa bellissima galassia nel Leone. Facile da trovare. Facile da vedere. Bulge pronunciato, con un nucleo in evidenza. Ovale, ma con dei baffetti che, in distolta, mostrano la natura della galassia: una spirale. ###
  • M65, M66, NGC3628: Leo Triplet – Difficile vedere singolarmente questo bellissimo terzetto di galassie. M66 è più evidente e più grossa. M65 più sottile e lunga. La compagna, più debole, del New General Catalog è visibile, e in distolta mostra chiaramente i confini frastagliati. Vista di taglio.
  • M64: Galassia Spirale Sab – Piuttosto grossa, questa Black Eye Galaxy. Nucleo e bulge in evidenza, ma con un’estensione globale della galassia molto ampia. Con attenzione, fatica, e visione distolta si intravede dapprima, poi lo si nota con certezza, l’occhio nero della galassia, da cui essa prende il nome. Piacevole. ###
  • M53: Globulare in Com – Piccolo e denso, difficile risolverlo al centro persino con un 12″. ###
  • NGC4565: Galassia Spirale Sb vista di taglio – Splendida. Di più. E’ una saetta luminosa nel cosmo. Una freccia. Contrastata, luminosa, Nucleo e bulge pesantemente evidenti, bracci contrastati. Un incanto. Imperdibile. E facile da trovare: si trova subito ad est dell’ammasso Melotte 111 in Coma, visibile ad occhio nudo. ###
  • M3: Globulare in Cvn – Grande. Luminoso. Ricco. Forma rotonda. Centro dell’ammasso risolto facilmente. Regge gli alti ingrandimenti non perdendo di luminosità. Gareggia con gli ammassi più grandi, ma mai arrivando ad essi per particolarità. Non per questo è da scartare! Anzi, puntarlo ogni qual volta se ne ha la possibilità.
  • M13: Globulare in Her – Il globulare. Commovente. A buon intenditor poche parole.
  • M104: Galassia Spirale Sa – Ecco la Sombrero. Una galassia famosa, ma che in visuale non incanta quanto in fotografia. La banda di polveri che la trapassa in orizzontale è visibile sotto cieli buoni con un telescopio da 20cm collimato. Bulge evidente.
  • M10: Globulare in Oph – Piccolo, luminosissimo, appena ovale. Ricco di stelle, alcune delle quali molto luminose! Risolto al centro con facilità. Bellissima visione.
  • M12: Globulare in Oph – Piccolo quanto M10, meno luminoso e più tondeggiante. Risolto appena al centro. ###
  • M5: Globulare in Ser – Ecco un ammasso globulare da competizione. Rivaleggia con M3.
  • NGC4361: Nebulosa Planetaria in Crv – Una planetaria con dimensioni apparenti più grandi del solito. Non mostra dettagli ma è circolare e ben visibile. ###
  • NGC4038-4039 : Galassie Antennae in Crv – Due galassie peculiari interagenti fra di loro, reduci da uno scontro intergalattico. Deboli nel 12″ sotto un cielo non cristallino. ###
  • M68: Globulare in Hya – Piccolo, debole e compatto. Difficilmente risolvibile, forse anche a causa della sua scarsa altezza sull’orizzonte. ###
  • M83: Galassia Spirale Sbc – La terza galassia più brillante del Catalogo Messier delude per colpa della sua altezza sull’orizzonte italiano: si trova ai confini con il Centauro, costellazione tipicamente meridionale. Tuttavia il nucleo è evidente assieme al suo bulge. ###
  • M4: Globulare in Sco – Ancora troppo basso questo bello e grande globulare, si mostra facilmente nei 12″, già risolto fino al centro.